lunedì 7 agosto 2017

Numerologia nella Bibbia - parte 1

L’ Uno

L’unicità è propria di Dio e può esprimersi col numerale “uno/unico”  Mc 10:18; 12:29.32, Mt 23:9,  Lc 5:21.  “L’uno” indica in Gv l’unità che lo Spirito crea tra il Padre e Gesù (Gv 10:30), che deve integrare anche i discepoli (Gv 17:21-23, Gv 5:44; 17:3).

Il Due

Il due può essere simbolo della comunicazione di vita. Os 6:2. Si applica nel NT con la permanenza di Gesù con i samaritani (Gv 4:40-43) ai quali comunica lo Spirito (Gv 4:14). 
Lascia invece passare due giorni senza recarsi la dove Lazzaro era malato (Gv 11:6).

Il Tre

Nell’AT il numero tre allude alla divinità. Gen 18:2. Is 6:3 (cf. Ap 4:8) il tre volte santo.

Ma il tre indica soprattutto il completo e il definitivo.
Mt 4:1-11 Lc 4:1-13 Mc 14:30 tre tentazioni (= tutte) del demoniaco a Gesù .
Gv 21:15-17 Pietro : tripla professione d’amicizia/amore fraterno per Gesù.
Mc 8:2 le folle pagane danno totale adesione a Gesù ( stanno 3 giorni ad ascoltarlo) : hanno ricevuto da lui la vita che supera la morte. Mc 8:31 ( dopo tre giorni, risorgere) lasso di tempo, la vittoria immediata della vita sulla morte.

Il Quattro e i suoi multipli

Nel mondo classico: Deriva dai 4 punti cardinali, dalle 4 direzione del vento, dalle 4 stagioni e dalle costellazione corrispondenti: Toro, Leone, Scorpione e Acquario (mitologia babilonese sono figure che sostengono il firmamento ai suoi 4 angoli). Allora, simboleggia la totalità della terra e dell’universo. Ez 37:9; Zc 6:5; Dn 8:8; Gen 2:10; Ger 49:36

Il 40 indica una totalità limitata (una generazione o l’età d’una persona).
Gen 25:20 età d’una persona. Gen 7:4 lunghi periodi di sofferenza.
Es 16: 35 durata di fasi successive del piano salvatore di Dio.
400 anni equivalgono a 10 generazioni Gen 15:13

Nel NT ci sono tutte queste totalità: Mc 2:3 un paralitico, sorretto da quattro persone = unità pagana che vive nel mondo ; Gv 19:23 mantello di Gesù (I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti); Mc 1:13; Mt 4:2; Lc 4:2 Gesù sta nel deserto 40 giorni, in parallelo con i 40 anni dell’esodo d’Israele, i 40 giorni (= 1 generazione ) rappresentano il tempo dell’esodo di Gesù, cioè la sua vita pubblica. At 1:3 Dopo la risurrezione Gesù rimane con i discepoli per 40 giorni, indica il tempo nel quale devono superare la prova.
4000 persone -multiplo di 4 che indica che l’esodo liberatore significato dalla distribuzione del pane è destinato a tutta l’umanità. Mc 8:9.20

Il Cinque e i suoi multipli

Nel AT i gruppi di profeti sono composti di “50 uomini adulti” 1 Re 18:4; 18:13; 2 Re 2:7
Negli Atti lo Spirito scende sui discepoli di Gerusalemme il giorno 50 (significato della parola Pentecoste). At 2:1-4
5 sono i pani distribuiti da Gesù, Mc 6:38 e li ricevono 5.000 “uomini adulti” (uomini adulti = denominazione figurata per indicare la pienezza umana prodotto dallo Spirito). Mc 6:44 Il pane esprime l’amore di Dio creatore. Il pane è la vita, dono continuo di Dio e che non finisce.

Il Sei: l’incompleto,l'inefficace, il debole, lo sconfitto..

Qualche volta l’incompleto equivale all’inefficace. Gv 2:6 (sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei,) la purificazione religiosa giudaica non ristabiliva la relazione con Dio.
L’incompleto è quello che precede, attende e annuncia il completo.
Mt 27:45 L’ora sesta (mezzogiorno) descrive il dono di sé, di Gesù nel suo aspetto di morte (Gv 19:34), che però culminerà nella risurrezione.
Gv 12:1 Il sesto giorno è quello dell’attività di Gesù, che termina nella morte di Gesù e la realizzazione del progetto di Dio (Gv 19:30). Gv 19:28-31 Le sei feste che appaiono in Gv (2:13; 5:1; 6:4; 7:1;

Il Sette: completezza, totalità definitiva

L’AT adotta molti dei significati simbolici, è il numero della completezza, della totalità determinata o definitiva. da qui il sabato che indica il riposo che fa seguito alla creazione conclusa.
Le feste che duravano sette giorni (Lv 23:34). 
La purificazione completa si effettuava con sette aspersioni di sangue (Lv 16:19).
Dio vede tutto con sette occhi (Zc 4:10).
Nell’età della salvezza il sole brillerà sette volte di più (Is 30:26).
Tutti = sette Prv 26:16
Tutta la storia delle religioni hanno uno stupore per il 7, dovuto alla regolarità dello scorrere del tempo in periodi di 7 giorni, seguendo le quattro fasi della luna e ad altre osservazione astronomiche.

70 
Dn 9:24 rappresenta la scadenza di tempo in cui dovrebbe effettuarsi la salvezza messianica.
Nm 11:16 settanta anziani sono scelti per aiutare Mosé.
Secondo la concezione ebraica, viveva sulla terra un totale di una settantina di nazioni, idea basata sul quadro genealogico fornito da Gen 10, dove sono enumerati 70 popoli (Dt 32:8).

Nel NT le genealogia di Gesù in Matteo (Mt 1:2-16) e Luca (Lc 4:23-38), nonostante le loro differenze, sono basate sul
numero 7: Mt: tre gruppi di 14, vale dire sei settenari. Lc: cita 77 antenati di Gesù, vale dire undici settenari, Gesù inaugura il dodicessimo, Entrambi gli evangelisti sono interessati al compimento della storia nella persona di Gesù Messia: Matteo, nella storia della salvezza d’Israele (a partire da Abramo); Luca in quella dell’umanità (a partire da Adamo).

Nelle ore, in Gv l’ora settima indica comunicazione di vita (Gv 4:52) guarendo il figlio del funzionario; in opposizione a l’ora sesta, che quella del rifiuto e condanna (Gv 19:14-16).

7 è la soma de 5 pani e 2 pesci (Mc 6:41; Gv 6:9) e indica la totalità del nutrimento posseduto dalla comunità. Nella seconda distribuzione si parla di 7 pani (Mc 8:5), indicando inoltre con questo che sono destinati a tutti i popoli.
Una persona posseduta da 7 spiriti (Mt 12:43-45) o demòni (Lc 8:2).
Seguendo l’idea dell’AT dei 70 popoli dell’umanità, in Lc i settanta discepoli (Lc 10:1) costituiscono il secondo gruppo missionario parallelo a quello dei 12 (Lc 9:1-6), rappresentato tutti i popoli della terra.
Sono 7 i discepoli presenti in Gv dopo la resurrezione (Gv 21:1-2) che rappresentano la comunità. La pesca è la missione universale. In opposizione a 12 = numero d’Israele, 7 = totalità dei popoli. Indica la comunità di Gesù non come eredità di un passato ma come apertura al futuro

L’ Otto: mondo definitivo

Il 8 è un numero specificamente cristiano, è il mondo definitivo al di là della prima creazione (il sette).
8 sono le beatitudine di Matteo (Mt 5:3-10), allude precisamente alla realizzazione sulla terra del regno di Dio.
8 giorni dopo …
Lc 9:28 in qui si verifica la trasfigurazione indica che Gesù manifesterà ai discepoli la realtà definitiva dell’Uomo, al di là dei limiti del mondo presente.
Gv 20,26 la seconda apparizione di Gesù risorto ai discepoli e indica il carattere pieno e definitivo del tempo messianico.
Completa così il carattere di novità e di principio indicato con l’espressione il primo giorno della settimana (Gv 20:19).

Il Dodici: unita del popolo eletto

Il 12 prende il suo senso simbolico dai dodici mesi, ma nell’AT non resta traccia di questa concezione.
Nell’AT e nel NT i dodici simboleggia l’unità e totalità del popolo eletto.
Gen 49; Nm 1:40-49; 13:2-15
Il punto d’origine per il numero 12 come simbolo di Israele si trova nel numero dei figli di Giacobbe, da essi derivano le 12 tribù (Gen 49:28). Tutta la storia di questo popolo si rapporta al numero 12; ad esso alludono persino le vesti sacerdotali (Es 28:21).
Il 12 come connotazione teologica: le 12 tribù rappresentano la condizione del popolo ebraico cosi come è voluta dal Dio dell’alleanza (Es 24:4; 1 Re 18:31). È simbolo della situazione ideale d’Israele.

Nel NT il 12 appare in:
Mc 3:13ss; Mt 10:1ss e Lc 6:13ss
Nel dare la lista dei discepoli, che rappresentano il nuovo Israele e che Gesù destina a una missione universale.
Gv 6:13
In Gv appare per prima volta il 12 quando sono menzionati i cesti degli avanzi raccolti dopo la distribuzione dei pani, a indicare che la distribuzione, cioè la solidarietà, deve continuare fino a saziare la fame di tutto Israele.

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