domenica 7 aprile 2019

Laudate Dominum


Salmo 117 (116)

1 Alleluia.
Lodate il Signore, popoli tutti,
voi tutte, nazioni, dategli gloria;
2 perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura in eterno.


Testo latino

Laudate Dominum omnes gentes
Laudate eum, omnes populi
Quoniam confirmata est
Super nos misericordia eius,
Et veritas Domini manet in aeternum.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto.
Sicut erat in principio, et nunc, et semper.
Et in saecula saeculorum.
Amen.
Traduzione in italiano

Lodate il Signore, tutti.
Lodatelo, tutti gli uomini.
Perché egli ha consolidato
La sua misericordia su di noi,
E la verità del Signore dura in eterno.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
Come era nel principio, ora e per sempre,
E nei secoli dei secoli.
Amen.



lunedì 1 aprile 2019

Novella


novèlla s. f. [lat. pop. *novella, neutro pl. sostantivato dell’agg. novellus «novello»; il sign. 3 dal lat. tardo Novellae, agg. femm. pl. (sottint. Constitutiones)]. – 1. a. ant. Novità, fatto nuovo o insolito, in quanto sia comunicato o si venga a sapere; soprattutto in frasi di meraviglia: ora questa che n. è, che tu così tosto torni a casa stamane? (Boccaccio); come, costui dice la terra muoversi? che n. son queste? (G. Bruno). b. letter. Notizia, data o ricevuta, intorno a fatti recenti o riguardo a persone e cose per cui si ha qualche interesse: chiedere, o recare, portare novella di qualcuno; spesso al plur.: che novelle, quali n. avete o mi date di ...?; come a messagger che porta ulivo Tragge la gente per udir novelle (Dante). Specificato da un agg., al sing. o al plur.: portare buone o cattive n., liete o tristi n.; I fratelli hanno ucciso i fratelli: Questa orrenda n. vi do (Manzoni); per antonomasia, la buona n., il Vangelo, annuncio del regno di Dio (il gr. εὐαγγέλιον significa appunto «buona novella»).

La Bibbia 1

La Bibbia, dal greco antico βιβλίον, plur. βιβλία (biblìa) che significa "libri", è il testo sacro della religione ebraica e di quella cristiana.

È formata da libri differenti per origine, genere, composizione, lingua, datazione e stile letterario, scritti in un ampio lasso di tempo, preceduti da una tradizione orale più o meno lunga e comunque difficile da identificare, racchiusi in un canone stabilito a partire dai primi secoli della nostra era.

Diversamente dal Tanakh (Bibbia ebraica), il cristianesimo ha riconosciuto nel suo canone ulteriori libri suddividendo lo stesso in: Antico Testamento ( o Vecchia Alleanza), i cui testi sono stati scritti prima del "ministero" di Gesù (Nuovo Testamento) che descrive l'avvento del Messia.

La parola "Testamento" presa singolarmente significa "patto", un'espressione utilizzata dai cristiani per indicare il patto stabilito da Dio con gli uomini per mezzo di Gesù e del suo messaggio.

Esegeta ed esegesi

Tratto da "Vocabolario online Treccani"


eṡegèta (anche eṡegète) s. m. e f. [dal gr. ἐξηγητής; v. esegesi] (pl. m. -i). – Chi si occupa in modo diretto di esegesi, interprete di testi spec. giuridici o sacri; per estens., interprete di cose d’arte, critico: un esegete delle moderne musiche (D’Annunzio). Nell’antica Grecia erano così chiamati gli interpreti del diritto divino, e più tardi alcuni impiegati municipali incaricati di fare da guida ai forestieri o con altre mansioni.

eṡegèṡi (alla greca eṡègeṡi) s. f. [dal gr. ἐξήγησις, der. di ἐξηγέομαι «guidare, spiegare, interpretare»]. – Propriam., l’esposizione dichiarativa di un testo, in cui si compendia e si conclude l’attività critica dell’interprete; il termine è particolarm. usato per indicare l’interpretazione della Bibbia (v. anche ermeneutica) e, nella storia del diritto, per indicare l’attività dei glossatori (e. giuridica); con riferimento a opere letterarie, lo studio e l’interpretazione critica di un testo: e. dantesca.