mercoledì 23 agosto 2017

Golia, evidenza storica di un caso di macrosomia

Molti sostengono la falsità o comunque la non attendibilità della Bibbia utilizzando esempi dell'Antico Testamento che appaiono assurdi o inverosimili. Uno di questi è il caso del "gigante" dei Filistei Golia:

Da Wikipedia:

Golia (in ebraico: גָּלְיָת - Ğoliyāț che significa: passaggio, rivoluzione) è un soldato, viene definito un campione, dei Filistei menzionato nella Bibbia famoso per la sua battaglia con Davide, re giudeo, che sarebbe avvenuta alla prima metà del X secolo a.C.

Racconto biblico:

Il gigante Golia e la sua battaglia contro Davide vengono descritte nel primo libro di Samuele 17. Ecco come viene presentato questo guerriero che, a prima vista sembra invincibile:

« Dall'accampamento dei Filistei uscì un campione, chiamato Golia, di Gat; era alto sei cubiti e un palmo. Aveva in testa un elmo di bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila sicli di bronzo. Portava alle gambe schinieri di bronzo e un giavellotto di bronzo tra le spalle. L'asta della sua lancia era come un subbio di tessitori e la lama dell'asta pesava seicento sicli di ferro; davanti a lui avanzava il suo scudiero. »   (1 Samuele 17,4-7)

Il racconto continua raccontando la sfida che Golia rivolge all'esercito di Saul. Nessuno degli ebrei osa accettarla eccetto il giovane Davide:

« Davide disse a Saul: Nessuno si perda d'animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo. »   (1 Samuele 17,32)
Infine il testo racconta come Davide lo abbatte con la fionda e con una pietra, e la decapitazione del suo cadavere:

« Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse prontamente al luogo del combattimento incontro al Filisteo. Davide cacciò la mano nella bisaccia, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s'infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra e lo colpì e uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. »   (1 Samuele 17,48-51)


Famiglia:

La Bibbia fa riferimento ad un fratello di Golia, tal certo Lacmi, ucciso da Elcanan figlio di Iair in un'altra guerra contro i Filistei (Primo libro delle Cronache, cap. 20 vers. 5). La tradizione ebraica dà a sua madre il nome di Harapa, identificandola con ‘Orapaḫ moglie di Kilyon del Libro di Rut.

Curiosità mediche:

Vladimir Berguiner, neurologo dell'Università Ben Gurion del Negev, dopo alcune ricerche ha dichiarato che Golia soffriva di acromegalia; questo spiegherebbe la sua statura da gigante e i problemi di vista, e la conseguente vittoria di Davide.
La grandezza smisurata del corpo di Golia rispetto a quella del futuro re Davide, secondo alcune ricerche recenti di neuroscienze, sarebbe stata regolata dalla secrezione dell'ormone della crescita da parte del lobo anteriore della ghiandola pituitaria. Talvolta, infatti, secondo quanto scrive la ricerca, «il lobo anteriore diventa ipertrofico e produce una quantità eccessiva di ormone, che provoca dimensioni eccessive del corpo ed una notevole altezza». L'ipertrofia pituitaria provoca anche dei problemi nella visione normale. Secondo tale ricerca, pertanto, non solo si può affermare che Golia fosse così alto per una disfunzione ormonale, ma si può anche «ipotizzare che Davide riuscì ad atterrare Golia perché, quando raggiunse la linea di battaglia, il gigante non era più in grado di vederlo» (da Mark F. Bear, Barry W. Connors e Michael A. Paradiso, Neuroscienze, a cura di Clara Casco, Laura Petrosini e Massimiliano Oliveri, 3ª ed., Milano, Masson Elsevier, 2010, p. 322)

Dimensioni:

« Dall'accampamento dei Filistei uscì un campione, chiamato Golia, di Gat; era alto sei cubiti e un palmo. »   (1 Samuele 17,4)
La Bibbia narra l'altezza di golia in 6 cubiti e un palmo, tenendo presente che un cubito ebraico equivale a 44,5 cm, e un palmo, o spanna, di circa 22,2 cm, il gigante biblico doveva essere alto circa 289,2 cm (44,5x6+22,2=289,2), circa 17,2 cm più alto di Robert Wadlow. Secondo Flavio Giuseppe Golia era alto solo 4 cubiti greci e un palmo (208 cm).

« Aveva in testa un elmo di bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila sicli di bronzo. »   (1 Samuele 17,5)

Il peso della corazza di Golia era di 5,000 sicli: considerando che un siclo pesava tra i 10 e i 13 grammi, il peso della corazza era all'incirca tra i 50kg e i 65kg.


Discussione:

Se teniamo conto delle possibili esagerazioni fatte dal biblista per dar maggior enfasi al testo, e se teniamo conto di quanto scritto sopra (curiosità mediche e testimonianza di Giuseppe Flavio), si può ragionevolmente ipotizzare che le dimensioni di Golia non fossero impossibili per l'epoca.

A riprova di quanto detto vale la pena di citare il testo del 21 agosto 2017 tratto dalla rivista Focus:

Macrosomia: il più antico caso di gigantismo umano proporzionato
I resti di Sa-Nakht, faraone della III dinastia, mostrano segni di macrosomia, ossia di gigantismo proporzionato: è forse la prima apparizione in assoluto di questa malattia.

I resti di colui che si presume essere stato Sa-Nakht, faraone dell'antico Egitto morto attorno al 2.700 a.C., conservano il più antico caso di gigantismo umano, secondo lo studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Zurigo (Svizzera), in collaborazione con colleghi australiani e olandesi, pubblicato su The Lancet.
 
Molti miti nascono attorno alla figura del gigante. Leggende epiche come quelle dei giganti norvegesi sono però probabilmente ispirate a una vera patologia: la macrosomia, una forma di gigantismo. Si tratta di una disfunzione abbastanza rara che si risolve attorno al ventesimo anno di età: provoca una crescita esagerata del corpo, fino al 15-20% in più rispetto a una persona normale ma corretta nelle proporzioni (a differenza dell'acromegalia, dove le proporzioni non sono rispettate), dovuta all'eccessiva produzione dell'ormone della crescita (somatotropina).
 
SUA ALTEZZA. Di Sa-Nakht si conosce poco: non è noto con esattezza quando ha regnato né quali erano i confini del regno. Non se ne conosceva il luogo di sepoltura fino ai primi del Novecento, quando un gruppo di archeologi trovò, nel sud del Paese, i resti di colui che successivamente è stato identificato come Sa-Nakht.

Sa-Nakht doveva essere alto 187 centimetri, davvero molto per un uomo di quell'epoca: «Gli studi sulle mummie egizie hanno mostrato che l'altezza media degli uomini di alto rango, in quell'epoca, era di circa 170 centimetri», afferma Michael Habicht, egittologo dell'Istituto di Medicina Evoluzionistica dell'Università di Zurigo e coautore della ricerca.
 
I re egiziani potevano però godere di una migliore alimentazione e quindi di salute migliore rispetto alla popolazione e agli stessi cortigiani: questo può avere influito sulla loro crescita fisica. È probabilmente il caso di Ramesses II (Ramsete), vissuto più di 1.000 anni dopo Sa-Nakht, che era poco più alto della media, 175 centimetri.

«Molte persone di bassa statura facevano però parte della corte reale», commenta Habicht. «Le ragioni di questa preferenza non sono note. I presunti resti di Sa-Nakht sono tuttavia stati trovati in una "tomba d'elite" e questo fa pensare che non ci sarebbero comunque stati pregiudizi sociali verso i casi di gigantismo.»
 
LA PRIMA VOLTA DEI GIGANTI. L'analisi delle ossa di Sa-Nakht hanno mostrato tracce di crescita esuberante, ossia chiari segni di gigantismo. È una scoperta importante, perché è finora «il più antico caso noto di questo disordine della crescita», affermano i ricercatori: nessun altro reperto contemporaneo o precedente ai resti di quest'uomo ha rivelato segni di macrosomia.

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