mercoledì 4 aprile 2018

Pasqua

La Pasqua ebraica, chiamata Pesach (pasa', in aramaico), celebra la liberazione degli Ebrei dall'Egitto grazie a Mosè e riunisce due riti: l'immolazione dell'agnello e il pane azzimo.

La parola ebraica Pesach significa "passare oltre", "tralasciare", e deriva dal racconto della decima piaga, nella quale il Signore comandò agli ebrei di segnare con il sangue dell'agnello le loro porte delle case di Israele permettendogli di andare oltre ( "passò oltre" ), colpendo cosi solo le case degli egiziani ed in particolar modo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone (Esodo, 12,21-34).

La Pasqua è la solennità cristiana che celebra la resurrezione di Gesù, con l'instaurazione della Nuova alleanza e l'avvento del Regno di Dio. 

Dal punto di vista teologico, la Pasqua odierna racchiude in sé tutto il mistero cristiano: con la passione, Cristo si è immolato per l'uomo, liberandolo dal peccato originale e riscattando la sua natura ormai corrotta, permettendogli quindi di passare dai vizi alla virtù; con la resurrezione ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all'uomo il proprio destino, cioè la risurrezione nel giorno finale, ma anche il risveglio alla vera vita. La Pasqua si completa con l'attesa della Parusia, la seconda venuta, che porterà a compimento le Scritture.