lunedì 26 maggio 2014

La legge dell'Amore

Mt 22,36-40

«Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?» Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Dt 6,4-6

Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti siano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.

Lv 19,1…

Il Signore disse ancora a Mosè: «Parla a tutta la comunità […] e ordina loro: siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo […]. Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché profaneresti il nome del tuo Dio […]. Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a danno degli altri […]. Non opprimere il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo […]. Non commettere ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia […]. Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore […], ma amerai il tuo prossimo come te stesso.

Gv 13,34

«Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amati, così amatevi anche  voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».

1Gv 3,10-

Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello.
Poiché questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. […] Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia. Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna. Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l’amore di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità. Da questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio; e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che è gradito a lui. Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci ha dato.



Gesù ci ha insegnato che tutta le Legge e tutto il cuore dell’operato dei Profeti sono riassunti e dipendono dai due comandamenti: «Amerai il Padre con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente, e amerai il prossimo tuo come te stesso» (Mt 22,36-40). Egli però, prima di compiere l’estremo sacrificio, ci ha dato un comandamento nuovo: «Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli» (Gv 13,34). Il comandamento dell’amore e superiore alla Legge, la completa e la rende viva. Infatti Gesù, il Figlio del Padre, uno con il Padre e lo Spirito Santo, ha dato la sua vita per noi in un gesto di estremo amore. Si è umiliato per noi fino al sacrificio sulla croce per donarci la Vita. Imprimere questo comandamento nel proprio cuore (Lv 19, ) vuol dire amare Gesù, credere nel suo nome (1Gv  ) e in chi lo ha mandato. E il modo migliore per amare Gesù è amare il prossimo secondo il suo esempio fino al sacrificio personale. Chi non ama rimane nella morte, e chi chiude il proprio cuore verso il proprio fratello non dimora in lui l’amore del Padre (1Gv ). Ma come si amano i fratelli e il prossimo? L’amore verso gli altri ci spinge a non rubare, a non usare l’inganno e la menzogna a danno dei più deboli. Non ci permette di giurare il falso, di commettere ingiustizie e di opprimere il prossimo. L’amore allontana l’odio dal cuore e ci esorta a giudicare con giustizia il prossimo, a rimproverarlo apertamente quando sbaglia ma senza serbargli rancore. In altre parole, il Padre ci spinge ad essere santi come Lui, e a vedere nel prossimo noi stessi, con le sue difficoltà, emozioni e passioni, e ad amarlo così com’è.     

mercoledì 21 maggio 2014

Quello che proviene dal cuore

Matteo 15,1-20

1 In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero: 2 «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!». 3 Ed egli rispose loro: «Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? 4 Dio ha detto:

Onora il padre e la madre

e inoltre:

Chi maledice il padre e la madre sia messo a morte.

5 Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio, 6 non è più tenuto a onorare suo padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:

Questo popolo mi onora con le labbra
ma il suo cuore è lontano da me.

Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini».

10 Poi riunita la folla disse: «Ascoltate e intendete! 11 Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!».
12 Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: «Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?». 13 Ed egli rispose: «Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. 14 Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». 15 Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». 16 Ed egli rispose: «Anche voi siete ancora senza intelletto? 17 Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna? 18 Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l'uomo. 19 Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. 20 Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l'uomo».