mercoledì 27 settembre 2017

Gloria in excelsis Deo

Gloria a Dio nell'alto dei cieli
e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo,
ti benediciamo,
ti adoriamo,
ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo,
Dio Padre onnipotente.
Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,
Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre;
tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore,
tu solo l'Altissimo:
Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre.
Amen.

Glória in excélsis Deo
et in terra pax homínibus bonæ voluntátis.
Laudámus te,
benedícimus te,
adorámus te,
glorificámus te,
grátias ágimus tibi propter magnam glóriam tuam,
Dómine Deus, Rex cæléstis,
Deus Pater omnípotens.
Dómine Fili Unigénite, Jesu Christe,
Dómine Deus, Agnus Dei, Fílius Patris,
qui tollis peccáta mundi, miserére nobis;
qui tollis peccáta mundi, súscipe deprecatiónem nostram.
Qui sedes ad déxteram Patris, miserére nobis.
Quóniam tu solus Sanctus, tu solus Dóminus,
tu solus Altíssimus,
Jesu Christe, cum Sancto Spíritu: in glória Dei Patris.
Amen.

Il Gloria in excelsis Deo, detto anche inno angelico o dossologia maggiore, è una preghiera della liturgia cattolica. La locuzione latina significa gloria a Dio nel più alto (sottinteso dei cieli).
La frase è l'acclamazione degli angeli festanti, per annunziare ai pastori la nascita di Gesù (Lc 2,14): «δόξα ἐν ὑψίστοις θεῷ».

L'espressione Gloria in excelsis Deo indica anche un antichissimo inno cristiano usato (anche in diverse lingue e versioni) in molte chiese cristiane occidentali e in particolare nella Chiesa cattolica. Nella forma ordinaria del rito romano dell'eucaristia viene recitato o cantato, quando prescritto dalle rubriche, tra l'atto penitenziale e l'orazione colletta. Come è comune nella liturgia cattolica l'incipit dà il nome alla composizione.

È un testo che, contrariamente a quanto può far pensare il carattere natalizio delle prime parole, è di carattere pasquale. È una lode a Cristo, acclamato come Signore, Agnello di Dio, Figlio del Padre, santo. Cristo è invocato perché abbia misericordia del suo popolo.


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