lunedì 26 ottobre 2015

La forza dei simboli - Il Pastorale

Il pastorale (o vincastro) è una sorta di bastone, dall'estremità ricurva e spesso riccamente decorata, usato dal vescovo nei pontificali e nelle cerimonie più solenni.

È in uso presso varie chiese cristiane a ordinamento episcopale, tra cui la Chiesa cattolica, l'ortodossa, l'anglicana e la luterana.

A imitazione di quello usato dai pastori veri, il bastone simboleggia chiaramente e visibilmente la funzione di cura della fede e della morale che l'ufficio episcopale ha sopra la porzione di popolo cristiano a lui affidata, e rimanda direttamente al Vangelo secondo Giovanni nel quale Cristo si autodefinisce "Buon Pastore".

Secondo Sant'Ambrogio, il bastone pastorale deve essere al fondo appuntito per spronare i pigri, nel mezzo diritto per condurre i deboli, in alto ricurvo per radunare gli smarriti.

Nell'antichità il pastorale venne usato dai Faraoni (Hekat) per simboleggiare il potere della sovranità. Era considerato sacro e ad uso esclusivo del Faraone o di alti ufficiali.


Il pastorale dei vescovi della Chiesa Cattolica deriverebbe propriamente dal vincastro, un bastone costituito da un ramo di salice da vimini (salix viminalis) utilizzato principalmente dal pastore per guidare il gregge, ma anche per allontanare dalle pecore animali come cani randagi o lupi (il salice da vimini è detto anche vinco, da cui vincastro per l'aggiunta del suffisso peggiorativo -astro e in senso esteso vincastro è sinonimo di bastone). Questo bastone è lungo all'incirca come la persona che lo possiede, viene impugnato circa a due terzi della sua altezza in modo da essere comodo per sostenere parte del peso durante il cammino e reca sulla sommità superiore una sorta di ricciolo ricurvo tipicamente utilizzato per portare alcuni piccoli sacchi per il viaggio. Talvolta può essere di legno di olivo, ma è meno utilizzato a causa del maggior peso e minore praticità d'uso.

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