mercoledì 12 luglio 2017

Il tempio di Gerusalemme

Da Wikipedia:



Descrizione del tempio: 

Il Debir: l'oracolo o il Sancta Sanctorum (Re I 6:19; 8:6), chiamato anche "sala interna". Misurava 20 cubiti in lunghezza, larghezza e altezza. La differenza tra questa altezza e quella del Tempio (30 cubiti) è solitamente spiegata con la soprelevazione del Sancta Sanctorum, come la cella di altri templi antichi. Era cassonato in legno di cedro (Re I 6:16), e i muri ed il pavimento rivestiti d'oro. Conteneva due cherubini in legno d'olivo, ciascuno alto 10 cubiti (Re I 6:16, 20, 21, 23-28) e ognuno con ali aperte larghe 10 cubiti; dato che erano affiancati, ciascuno toccava una parete e le ali si incontravano al centro. Una porta a due battenti lo divideva dal Luogo Santo (Cronache II 4:22); e così un velario di lino blu, porpora e scarlatto (Cronache II 3:14; Vedi anche Esodo 26:33). Non aveva finestre (Re I 8:12). Secondo alcuni, era considerato la residenza di Dio.

L'Echal: il Luogo Sacro, Re I 8:8-10, chiamato anche la "casa maggiore" (Cronache II 3:5) e il "Tempio" (Re I 6:17); il nome significa anche Palazzo. Aveva larghezza e altezza uguali al Sancta Sanctorum, ma lunghezza 40 cubiti. I muri erano rivestiti di legno di cedro, con intarsi di cherubini, palme e fiori, rivestiti d'oro. Catene d'oro marcavano la separazione dal Sancta Sanctorum. Il pavimento era in legno di abete rivestito anche questo d'oro. Stipiti in legno d'olivo reggevano porte a battenti di abete. Le porte del Sancta Sanctorum erano di legno di olivo. Su ambedue le porte erano intarsiati cherubini, palme e fiori, rivestiti d'oro (Re I 6:15 segg.)

L'Ulam: il portico est di ingresso al Tempio (Re I 6:3; Cronache II 3:4; 9:7). Lungo 20 cubiti (come la larghezza del Tempio) e profondo 10 cubiti (Re I 6:3). Cronache II 3:4 aggiunge la sorprendente notizia che il portico era alto 120 cubiti, cosa che lo renderebbe una torre a tutti gli effetti. Non si sa se un muro lo separasse dalla camera successiva. Nel portico vi erano due colonne, dette Jachin e Boaz (1 Re 7:21; Re II 11:14; 23:3), alte 18 cubiti e sormontate da capitelli con gigli, alti 5 cubiti.

Le camere, costruite attorno al tempio sui lati meridionale, occidentale e settentrionale (Re I 6:5-10). Formavano parte della costruzione ed erano usate come magazzini. Erano presumibilmente alte un piano; due ulteriori livelli sono stati aggiunti, forse, più tardi.

I cortili:

Secondo la bibbia, attorno al Tempio vi erano:
Il cortile dei sacerdoti (Cronache II 4:9), detto corte interna (Re I 6:36), separata dallo spazio prospiciente da un muro di pietra, su cui poggiavano travi di cedro (Re I 6:36).
La grande corte, che circondava tutto il Tempio (Cronache II 4:9). Qui si riuniva il popolo per la preghiera (Geremia 19:14; 26:2).

Arredamenti e tesori:

Il cortile dei sacerdoti conteneva l'altare dei sacrifici (Cronache II 15:8), Il lavacro bronzeo (4:2-5, 10), e dieci lavatoi (Re I 7:38, 39).

Da Re II 16:14 si evince che vi era un altare di bronzo di fronte al Tempio; Cronache II 4:1 lo descrive come un parallelepipedo a base quadrata larga 20 cubiti e alto 10.

Il lavacro bronzeo, largo 10 cubiti (1 cubito = 45 cm) e profondo 5, era supportato da dodici buoi di bronzo (Re I 7:23-26). Il Libro dei Re lo definisce come avente capacità di duemila bat (1 bat = 45 litri); le Cronache portano la capacità a tremila (Cronache II 4:5-6) e ne descrive la funzione: consentire le abluzioni ai sacerdoti.

I lavatoi, ognuno dei quali conteneva quaranta bagni (Re I 7:38), appoggiava su stanghe di sollevamento di bronzo, con ruote, e decorate con figure di leoni, cherubini e palme Questi recipienti suscitavano l'ammirazione degli Ebrei. Il redattore del Libro dei Re descrive con entusiasmo i più minuti dettagli. (Re I 7:27-37).

Giuseppe Flavio nelle Antichità giudaiche afferma che questi erano di oricalco.

Secondo Re I 7:48 in fronte al Sancta Sanctorum vi era un altare per l'incenso e una tavola per il pane. La tavola era d'oro, come i cinque candelabri su ciascuno dei suoi lati. Gli accessori dei candelabri - smoccolatoio e bracieri - erano d'oro, come le cerniere delle porte.

martedì 4 luglio 2017

Salmo 137 - Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore

1 Di Davide.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli,

2 mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome
per la tua fedeltà e la tua misericordia:
hai reso la tua promessa più grande di ogni fama.

3 Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

4 Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra
quando udranno le parole della tua bocca.

5 Canteranno le vie del Signore,
perché grande è la gloria del Signore;

6 eccelso è il Signore e guarda verso l'umile
ma al superbo volge lo sguardo da lontano.

7 Se cammino in mezzo alla sventura
tu mi ridoni vita;
contro l'ira dei miei nemici stendi la mano
e la tua destra mi salva.

8 Il Signore completerà per me l'opera sua.
Signore, la tua bontà dura per sempre:
non abbandonare l'opera delle tue mani.

lunedì 3 luglio 2017

Salmo 83 - Desiderio del Tempio del Signore

1 Al maestro del coro. Su «I torchi...».
Dei figli di Core. Salmo.

2 Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!

3 L'anima mia languisce
e brama gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.

4 Anche il passero trova la casa,
la rondine il nido,
dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.

5 Beato chi abita la tua casa:
sempre canta le tue lodi!

6 Beato chi trova in te la sua forza
e decide nel suo cuore il santo viaggio.

7 Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente,
anche la prima pioggia
l'ammanta di benedizioni.

8 Cresce lungo il cammino il suo vigore,
finché compare davanti a Dio in Sion.

9 Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,
porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.

10 Vedi, Dio, nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.

11 Per me un giorno nei tuoi atri
è più che mille altrove,
stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende degli empi.

12 Poiché sole e scudo è il Signore Dio;
il Signore concede grazia e gloria,
non rifiuta il bene
a chi cammina con rettitudine.

13 Signore degli eserciti,
beato l'uomo che in te confida.

venerdì 30 giugno 2017

Salmo 23 - Liturgia di ingresso al Santuario

1 Di Davide. Salmo.
Del Signore è la terra e quanto contiene,
l'universo e i suoi abitanti.

2 È lui che l'ha fondata sui mari,
e sui fiumi l'ha stabilita.

3 Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel suo luogo santo?

4 Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna,
chi non giura a danno del suo prossimo.

5 Otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.

6 Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

7 Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.

8 Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e potente,
il Signore potente in battaglia.

9 Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.

10 Chi è questo re della gloria? 
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

mercoledì 28 giugno 2017

Salmo 29 - Dedicazione del Tempio

1  Salmo. Canto per la festa della dedicazione del tempio.
    Di Davide.

2  Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato
    e su di me non hai lasciato esultare i nemici.

3  Signore Dio mio,
    a te ho gridato e mi hai guarito.

4  Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi,
    mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba. 

5  Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
    rendete grazie al suo santo nome,

6  perché la sua collera dura un istante,
    la sua bontà per tutta la vita.
    Alla sera sopraggiunge il pianto
    e al mattino, ecco la gioia.

7  Nella mia prosperità ho detto:
    «Nulla mi farà vacillare!».

8  Nella tua bontà, o Signore,
    mi hai posto su un monte sicuro;
    ma quando hai nascosto il tuo volto,
    io sono stato turbato.

9  A te grido, Signore,
    chiedo aiuto al mio Dio.

10 Quale vantaggio dalla mia morte,
    dalla mia discesa nella tomba?
    Ti potrà forse lodare la polvere
    e proclamare la tua fedeltà?

11 Ascolta, Signore, abbi misericordia,
    Signore, vieni in mio aiuto.

12 Hai mutato il mio lamento in danza,
    la mia veste di sacco in abito di gioia,

13 perché io possa cantare senza posa.
    Signore, mio Dio, ti loderò per sempre.

martedì 27 giugno 2017

Principali apparizioni mariane e messaggi



- Santa Caterina Labouré (Fain-lès-Moutiers, 2 maggio 1806 – Parigi, 31 dicembre 1876)

Visione nel 1830 della Medaglia Miracolosa e della preghiera “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi".

- Nostra Signora di La Salette (Francia 1846)

Apparizione e messaggi a due pastorelli. 
Richiesta di conversione e preghiera e profezia sugli avvenimenti futuri.

- Nostra Signora di Lourdes

Apparizioni nel 1858 alla pastorella  Bernadette Soubirous.
Richiesta di conversione e preghiera e manifestazione della fonte miracolosa e del nome « Io sono l'Immacolata Concezione »

- Nostra Signora di Fatima

Apparizione nel 1917 a tre pastorelli.
Richiesta di conversione e preghiera e profezia sugli avvenimenti futuri.

giovedì 22 giugno 2017

L'Altare

Da Wikipedia:

Descrizione:

Un altare è un luogo in cui si compie un sacrificio o rito religioso.

In base alla legge mosaica gli altari antichi dovevano essere costituiti da pietre e da terra non toccati da strumenti ferrosi (Esodo XX, 24-25). La Bibbia descrive anche l'esistenza di altari portatili, costituiti di legno rivestito con rame e portanti agli angoli specie di corni, la cui origine può risalire ad un simbolo sacrale.

In Chiese cristiane come quelle cattolica, vetero-cattolica, ortodossa o anglicana, siccome l'Eucaristia mantiene il carattere sacrificale e il pane eucaristico è considerato il Corpo di Gesù Cristo, l'altare ha mantenuto un'importanza considerevole, tanto da essere centrale nell'edificio religioso.

La Chiesa cattolica riserva un particolare onore all'altare, poiché su di esso celebra la ripresentazione dell'unico sacrificio compiuto da Cristo (cosiddetta oblazione pura e perfetta). Per questa ragione, il sacerdote lo bacia e lo incensa in segno di venerazione, in particolari momenti delle celebrazioni liturgiche; l'altare rappresenta inoltre sia la mensa dell'ultima cena, sia il patibolo della croce, sul quale Cristo immolò se stesso. Il termine "ripresentazione" è caratteristico della dottrina cattolica, secondo la quale la celebrazione dell'Eucaristia non è una mera ripetizione incruenta del sacrificio di Cristo, bensì proprio la riproposizione di quell'unico Sacrificio da lui compiuto. In altri termini, il sacerdote cattolico non celebra un "nuovo" sacrificio, bensì, nel mistero del Sacramento eucaristico, celebra "in persona Christi", ossia partecipa alla persona di Cristo che offre Se stesso nel sacrificio della croce. Gesù il Cui sacrificio viene ripresentato, è tuttavia già il Cristo risorto Che ha ripreso la vita che aveva volontariamente dismesso.

Sia gli ortodossi, che i cattolici, ma anche armeni e copti, spesso hanno edificato altari nelle prossimità delle tombe di martiri. Esempio tipico è la basilica di San Pietro in Vaticano, edificata intorno all'altare costruito sulla tomba dell'apostolo cristiano. Infatti ai tempi delle catacombe, la Messa si celebrava sulle tombe dei martiri e da questo uso si diffuse l'altare a cassa. Un altro modello di altare delle origini, fu quello a tavola, trasportabile, e diffusissimo fino all'editto di Costantino.

Dal VI secolo si è sviluppata l'usanza di traslare le reliquie e quindi anche l'altare tombale ha subito una trasformazione perché è stato aggiunto anche un loculo per le reliquie o una saletta al di sotto. In questo periodo viene introdotta la fenestella confessionis, una sorta di porticina o grata, attraverso la quale si rende possibile l'inserimento di nuovi frammenti di reliquie.

L'altare bizantino è stato un modello molto particolare, infatti è situato al centro della chiesa, per effettuare meglio i vari riti e le cerimonie.

Significato cristiano:

L'altare cristiano è il successore e la sintesi degli altari ebrei e la sua sublimità deriva dal suo conformarsi al proprio archetipo celeste, l'altare della Gerusalemme celeste su cui giace, "fin dalla fondazione del mondo [...] l'Agnello immolato" (Apocalisse di Giovanni 13, 8). Nel tempio di Gerusalemme vi erano vari altari. Tra il sagrato e il Santo si trovava l'altare degli olocausti - dove quotidianamente si offriva l'agnello -; nel Santo erano installati l'altare dei profumi e la tavola dei pani dell'offerta; infine nel sancta sanctorum vi era una pietra sulla quale era appoggiata l'arca dell'Alleanza. L'altare cristiano è sintesi di questi differenti altari: esso è l'altare degli olocausti dove è sacrificato l'Agnello di Dio e, nel contempo, la tavola dei pani dell'offerta, cioè del Pane eucaristico; esso è l'altare dei profumi in cui si brucia l'incenso, come emerge chiaramente dal rituale romano. Infine, dal momento che sostiene il tabernacolo, l'altare maggiore ricopre il ruolo di pietra che sosteneva l'Arca. L'Arca conteneva le Tavole della legge, la Verga di Aronne e una pozione di manna; nel Tabernacolo cristiano è posta l'autentica Manna, il "Pane vivo disceso dal Cielo". C'è anche un simbolismo che associa l'altare alla montagna. I gradini dell'altare sono simbolici. Essi ricordano che l'altare sorge sulla "Santa Montagna". L'immagine della Montagna Santa è presente dovunque nella Bibbia e non solo in essa, anche in altre religioni. Nella Bibbia le montagne sante sono numerose poiché ciascuna tappa della Rivelazione ha per luogo una montagna dalla quale Dio parla al profeta: Mosè sul Monte Sinai; il profeta Elia sul Carmelo; Abramo e Giacobbe sul Garizim; Salomone sul Moria, ecc. Cristo, per apparire nello splendore della sua gloria, ha scelto una montagna, il Tabor; è asceso dal monte degli Ulivi; infine è morto su una montagna, il Calvario.

I primi altari erano di legno, piccoli, di forma rotonda, o a sigma, o a ferro di cavallo. Successivamente furono costruiti in pietra per simboleggiare Cristo (San Paolo, 1 Corinzi 10, 3-4); erano quadrati per simboleggiare che all'altare-mensa eucaristica si nutrono i popoli delle quattro parti del mondo.

San Giovanni Crisostomo in una sua Catechesi (Catechesi 3) scrive: " Mosè levava le mani al cielo facendone scendere la manna, pane degli angeli. Il nostro Mosè, Cristo, leva le mani al cielo e ci procura un cibo eterno. Il primo percosse la pietra, facendone scaturire torrenti d'acqua. Questi tocca la mensa, percuote la mistica tavola e fa sgorgare le fonti dello Spirito. Ecco il motivo per il quale la mensa è posta al centro [della chiesa], come una sorgente, perché i greggi accorrano da tutte le parti ad essa e si dissetino alle sue acque salutari".