Il re Erode (37-4 a.C.), tra le molte opere edilizie attuate nel suo regno, dispose anche la ristrutturazione e ampliamento del tempio di Gerusalemme. Lo scrittore ebreo-romano Giuseppe Flavio descrive le opere attuate come anche le architetture del tempio e dei complessi circostanti, fornendo una chiara immagine di come doveva apparire all'epoca del Nuovo Testamento.
I lavori di Erode iniziarono nel 15° (GG 1,401, 23-22 a.C.) o 18° (AG 15,380, 20-19 a.C.) anno del suo regno e durarono 8 anni (AG 15,420). Furono istruiti 1000 sacerdoti per compiere i lavori di restauro in modo da non profanare la sacralità del luogo. Non sembra che questi lavori abbiano alterato le architetture del tempio vero e proprio e dei due atri, con le strutture camerarie circostanti, ma soprattutto devono aver riguardato l'ampliamento della spianata esterna agli atri e del portico circostante (il portico di Salomone), la cui superficie è stata raddoppiata tramite la costruzione di nuovi bastioni.
Anche dopo la morte di Erode devono essere proseguiti ampliamenti e abbellimenti fino all'anno 64 d.C. (AG 20,219).
La struttura definitiva si presentava dunque concentrica e gerarchicamente ordinata, con le varie sezioni separate da porte o muretti o scalinate discendenti:
- fulcro era il santo dei santi, la cella che aveva ospitato l'arca dell'alleanza, ora vuota. Vi poteva accedere solo il sommo sacerdote;
- all'esterno ma sempre all'interno dell'edificio coperto vie erano la sala e il vestibolo, permessi ai soli sacerdoti;
- all'aperto c'era il primo atrio o cortile, circondato da stanze e suddiviso in due sezioni: la parte più prossima al tempio ospitava l'altare degli olocausti ed era riservata ai sacerdoti; la parte più esterna era il cortile degli israeliti permesso ai soli maschi ebrei;
- a est del primo cortile si trovava il secondo, parimenti circondato da stanze, permesso anche alle donne ebree (cortile delle donne);
- intorno ai due cortili si trovava la grande spianata del tempio circondata dal portico detto di Salomone, che fungeva anche da piazza pubblica e luogo del mercato, permessa anche ai pagani (cortile dei gentili). Sull'angolo nord-ovest della spianata di trovava la fortezza Antonia, di origine maccabaica e all'epoca di Gesù verosimile sede del pretorio. L'angolo sud-est della spianata, dove i bastioni si ergevano maggiormente rispetto al terreno circostante, era il pinnacolo, che con i suoi circa 50 m. di dislivello rappresentava la più elevata altezza artificiale della città.
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